Oggi proponiamo ai nostri piccoli l’analisi di uno strumento musicale molto particolare, l‘ARPA. L’arpa è uno strumento a corde pizzicate. Le sue origini sono antichissime ed esistono diversi tipi di arpa in tutte le culture, antiche e moderne: arpa celtica, africana, indiana, ecc. Se ne parla persino nella Bibbia, oltre che nei papiri egiziani, ed è stata trovata un’arpa antichissima negli scavi archeologici della città di Ur in Mesopotamia. Il suo timbro è delicato, morbido e dolce; ha un suono angelico, misterioso, magico. L’arpa usata nelle orchestre moderne è a pedali e ha 47 corde. Le corde (che vengono tese fra la cassa di risonanza, in basso, e la mensola, in alto) hanno colori diversi per essere più facilmente individuabili: il DO è rosso, il FA è nero o blu. I pedali sono 7, uno per ogni nota: SI- DO-RE sono a sinistra sullo zoccolo e si premono con il piede sinistro; MI-FA-SOL-LA invece sono a destra e si premono con il piede destro. I pedali hanno la funzione di modificare le note suonate dalle corde. Grazie ai pedali, ogni corda può produrre tre note diverse. L’arpa si appoggia sulla spalla destra, in modo che la mano destra può suonare le corde più acute, che sono più vicine, e la mano sinistra quelle più lunghe che producono le note più gravi. Le corde più corte (quelle delle note acute) sono di nylon o di budello, mentre quelle più lunghe (note gravi) sono di metallo.
L’arpista può suonare le corde con:
-un glissato, cioè strisciando le dita sulle corde,
-un arpeggio, cioè suonando in rapida successione una dopo l’altra le note di un accordo. Prima di ogni concerto l’arpista deve accordare lo strumento, cioè verificare che ogni corda sia tesa al punto giusto per poter suonare la nota esatta. Inoltre l’arpista deve esercitarsi per molte ore e avere sempre i calli sulle dita.
In questo bel video (colonna sonora intervallo Rai – anni ’60) con la musica di Domenico Paradisi “toccata per arpa” , ascoltiamo il timbro delicato e morbido dell’ARPA.
Questa è una scheda didattica per i vostri giovani allievi. Se ci cliccate sopra la aprite e la stampate 🙂
Maestro Alessandro Di Millo