La musica rievoca i ricordi e questi, a loro volta evocano le emozioni.
Sono i ricordi più che la musica, a suscitare l’emozione.
Di tutte le arti la musica è quella più capace di evocare emozioni.
Che sia gioia, commozione, serenità, eccitamento, malinconia, nessuna emozione è assente dalla tavolozza della musica e non vi è nessuno che non abbia provato uno speciale sentimento all’ascolto di uno speciale brano.
Gli effetti emotivi della musica sono prodotti, con meccanismi diversi, dalle note e dal ritmo.
Gli effetti del ritmo sono semplici, e dipendono essenzialmente dalla velocità (in termini musicali il “tempo”) della musica.
Questa si misura in battiti al minuto, dove, per dirla nel modo più semplice e meno esatto possibile, i battiti sono quelli con cui batteremmo le mani ascoltando la musica. Il battito coincide con la scansione dei secondi in un minuto (se avete un orologio al quarzo sarà semplice osservare la scansione dei 60 battiti in un minuto…)
Tempi inferiori a 60 battiti al minuto hanno effetto tranquillizzante, che sotto i 30-40 diventa addirittura rattristante/deprimente, tanto da essere utilizzato per marce funebri.
Al contrario, da 80-90 battiti al minuto in su l’effetto è attivante.
La musica da discoteca si usa tipicamente da 120 in su, con una “fascia bassa”, da 107 a 120, per una disco dance “tranquilla”.
Perché questi valori, e non altri? Perché l’attività cardiaca umana normale, in veglia a riposo, si aggira fra i 60 e gli 80 battiti per minuto, tipicamente 70-72.
La frequenza cardiaca di una mamma ha effetto sullo stato d’animo del bambino che tiene abbracciato al petto, e che ode il cuore di lei. Il bambino è tranquillizzato da frequenze normali, o lievemente più lente, che gli comunicano che la mamma sta bene ed è tranquilla, o addirittura dorme, e tutto va bene.
Gli effetti emotivi delle note sono un poco più complicati, e per cercare di comprenderli dobbiamo innanzitutto chiederci perché certe note suonate insieme (armonia, “accordi”) o una dopo l’altra (melodia) le troviamo gradevoli, o addirittura allegre, e certe altre sgradevoli o tristi.
I cosiddetti accordi “maggiori” sono generalmente percepiti come “allegri” e quelli “minori” come “tristi”.
Questo è di origine in parte culturale, ma in altra parte innata, e quest’ultima è interessante nel rapporto fra musica ed emozioni.
Ecco una serie di proposte di ascolto per provare ad ascoltare le emozioni della musica.
RILASSAMENTO
MOTIVAZIONE
PAURA
TRISTEZZA
SERENITA’
TRANQUILLITA‘
GIOIA
IRONIA
ALLEGRIA
Vi segnalo questo utilissimo link https://www.ocf.berkeley.edu/~acowen/music.html# in cui trovate una serie di musiche associate a particolari emozioni. Se mettete il cursore su un brano viene riprodotta un’anteprima di pochi secondi e se fai doppio click si apre il link al brano intero ( se disponibile).
Questa invece è un applicazione per il computer o la LIM c’è una selezione con alcuni brani di musica classica (formato midi) in cui cerchiamo di interpretare l’emozione che suscita; gioia, rabbia, tristezza, allegria, noia, paura, tranquillità, ecc ecc…
Trovi l’applicazione sulle emozioni QUI
Buon ascolto e buon lavoro con la musica a scuola , condividi e ricorda di lasciarmi un commento nel box sotto l’articolo.
Grazie! Maestro Alessandro Di Millo