Le più belle e famose filastrocche di Natale per bambini, da imparare e recitare tutti insieme
Ecco una raccolta di filastrocche di Natale per bambini da far recitare ai più piccoli e da fare imparare a scuola o a casa e vivere la magia dei racconti di Natale, perché non è Natale senza una poesia in rima.
Filastrocche di Natale per bambini di Gianni Rodari
L’albero dei poveri
di G. Rodari
Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bimbi è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.
Filastrocca di Capodanno
di G. Rodari
Filastrocca di Capodanno
fammi gli auguri per tutto l’anno:
Voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile,
Voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera,
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco,
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.
O zampognaro
di G. Rodari
Se comandasse lo zampognaro
che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?
“ Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d’oro e d’argento”.
Se comandasse il passero
che sulla neve zampetta
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
“ Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso,
tutti i doni sognati,
più uno, per buon peso”.
Se comandasse il pastore
dal presepe di cartone
sai che legge farebbe
firmandola col lungo bastone?
“ Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso,
il bianco, il moro, il giallino “.
Sapete che cosa vi dico
io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
accadranno facilmente:
se ci diamo la mano
i miracoli si faranno
e il giorno di Natale
durerà tutto l’anno.
L’alberello di Natale
Un allegro alberello di Natale
si mette all’improvviso a camminare,
afferra con il ramo un valigione
e si dirige in fretta alla stazione.
Prende un biglietto per il Monte Bianco,
poi si sdraia in cuccetta perché è stanco,
i viaggiatori che gli son vicini
gli chiedono di spegnere i lumini.
Quando arriva in montagna l’alberello
scende dal treno con valigia e ombrello.
Deve trovare presto un posticino
sul Monte Bianco, accanto a un altro pino.
-Cos’hai fatto?- gli chiedono i fratelli.
-Chi ti ha abbandonato con tutti quei gioielli?-
Sono stati i bambini a farmi festa,
mi hanno messo una corona in testa,
ma avevo tanta tanta nostalgia
e ho deciso di venire via.
Volevo i miei monti, le mie stelle,
le favole del vento, così belle,
volevo la vostra compagnia,
ed è per questo che son venuto via-.
-E ora,- gli chiedono gli amici
che di averlo vicino son felici,
-cosa farai con tutti quei lumini?-
-Farò luce, d’inverno, agli uccellini-.
tratto da Filastrocche al ballo del perchè, Einaudi
Anno vechio e anno nuovo
Tin-tin, l’orologio rintocca.
Tin-tin, quanti colpi ha suonato?
Tin-tin, qual è l’ora che scocca?
Tin-tin, qualcheduno ha bussato!
Anno vecchio, tin-tin, ti saluto!
Anno nuovo, tin-tin. benvenuto!
Lettera a Gesù M. Lodi
Caro Gesù,
dà la salute a Mamma e Papà
un pò di soldi ai poverelli,
porta la pace a tutta la terra,
una casetta a chi non ce l’ha
e ai cattivi un pò di bontà.
E se per me niente ci resta
sarà lo stesso una bella festa
A Natale
A Natale è filastrocca,
bella come un albicocca,
se adesso vuoi imparare,
molto attento devi stare.
Ricordati che la festa è del bambino,
nato in un posto un po’ freddino,
il suo nome è Gesù che ti ama sempre più.
Ora e adesso voglio urlare,
tanti auguri e Buon Natale!
L’Alfabeto di Natale
A di alberello ben illuminato
B di balocco tutto infiocchettato
C di cartoline con tanti auguri
D di dolcetti un po’ molli un po’ duri
E di “ecco, ci risiamo!”
F di festa: tomboliamo!
G di guanti nuovi, rossi
H ssss tutti son fermi, non si son mossi!
I di invitati alla grande cena
L di luci accese appena
M di monti, alti, innevati
N di neve sopra i prati
O di oro sopra i doni
P di pacchi con fiocconi
Q di quanti bimbi buoni!
R di renna che è partita
S di stella un po’ smarrita
T di tanti, tanti auguri
U di uvetta e gusci duri
V di vini chiari e scuri
Zitti! Anche i cachi son maturi!
Babbo Natale
Dodici renne e una slitta tutta d’oro,
corre nel buio della notte
un vecchio, barba bianca e scarpe rotte.
Sulle spalle ha un sacco rattoppato,
grande, grosso, inzaccherato;
qua e là qualche pacchetto
esibisce impertinente
un rosso nastro svolazzante.
Scivola silenzioso, veloce come il vento
se chiudo gli occhi quasi lo vedo, lo sento
entrare giù nel cortile, poi in casa
dalla porta dischiusa.
Nel buio silenzioso l’albero brilla,
s’avvicina il buon vecchio generoso
e doni infiniti lascia con un gran sorriso
a tutti i bambini, bravi e belli,
brutti e monelli: domani è Natale!
maestro Alessandro Di Millo
Concerto & Musical di Natale >>> CON TUTTO L’AMORE CHE HAI
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