Proposta didattica per due celebri strumenti musicali: il PIANOFORTE ed il VIOLINO.
Il pianoforte appartiene alla famiglia degli strumenti a corde percosse. Infatti ha 88 tasti (52 bianchi in avorio e 36 neri in ebano), che suonano una grande varietà di note dalle più gravi alle più acute e che servono ad azionare ciascuno un piccolo martelletto che colpisce la corda che produce il suono. I pedali, solitamente, sono due: uno rende il suono più forte, l’altro invece serve per suonare più piano colpendo la corda più delicatamente. Le corde sono d’acciaio e stanno raccolte in modo ordinato all’interno della cassa. Il coperchio del pianoforte da concerto (pianoforte a coda) viene tenuto aperto con un’asta per far uscire il suono con maggior forza; invece i pianoforti da usare in casa sono senza la coda e con il coperchio chiuso (per non disturbare i vicini) e si chiamano pianoforti verticali. Il pianoforte ha un timbro chiaro, melodioso e brillante, ed è uno degli strumenti più importanti sia nella musica classica sia in quella popolare, perché il pianista ha a sua disposizione una grande varietà di note (gravi, acute, forti, deboli) e di modi di suonare (veloce, lento, delicatamente o con potenza, note staccate o legate fra loro, più note contemporaneamente). Il pianoforte infatti merita l’importanza che ha proprio perché può esprimere qualsiasi sentimento ed emozione. La sua storia inizia nel Settecento in Italia, per merito di Bartolomeo Cristofori che inventò per primo il sistema dei martelletti per percuotere le corde. Tuttavia furono
dei costruttori tedeschi e viennesi (Silbermann e Stein) a perfezionare lo strumento. Le prime musiche per pianoforte furono scritte nel1732 e furono i più grandi compositori, Mozart, Beethoven e Haydn, a rendere importante questo strumento componendo brani indimenticabili. Il pianista suona con tutte e due le mani contemporaneamente leggendo due diversi righi musicali: la mano sinistra suona le note più gravi (che si trovano nella parte sinistra della tastiera) e la mano destra suona le note più acute (a destra nella tastiera). Lo studio del pianoforte è molto impegnativo perché richiede molto tempo (i corsi al conservatorio durano dieci anni) e dedizione.
Il violino è il più piccolo degli strumenti che appartengono alla famiglia degli ARCHI, quindi quello capace di suonare le note più acute. Ha quattro corde, che suonano (dalla più grave alla più acuta) le note SOL – RE – LA – MI. Il violino, con il suo timbro chiaro, espressivo, agile e brillante, è uno degli strumenti più importanti sia nella musica classica sia in quella popolare. La sua storia inizia nel Cinquecento in Italia, fra Cremona, Brescia e Venezia, le città dove avevano le loro botteghe i LIUTAI più importanti. Fra di loro sono famosissimi Antonio Stradivari e Giuseppe Guarneri del Gesù: i violini che essi costruirono hanno una voce particolare che li rende fra gli strumenti musicali più preziosi mai costruiti. Anche un violino comune è comunque molto costoso, perché servono materiali pregiati per costruirlo (legno di abete e di acero ben stagionato, vernici particolari che esaltano il suono, una giusta composizione e resistenza per le corde, ecc.) e anche perché i liutai (gli artigiani che costruiscono gli strumenti musicali) sono dei veri e propri artisti che possono fare soltanto pochi strumenti per volta, impiegando molto tempo e tutta la loro esperienza. I violinisti tengono il violino appoggiato sulla spalla sinistra; con la mano destra impugnano l’arco che sfrega sulle corde producendo il suono, mentre la mano sinistra preme le quattro corde ad altezze diverse per fare la nota giusta: più la mano è vicina alla cavigliera e più il suono sarà grave (perché la corda è più lunga), mentre se la mano sinistra preme le corde più vicino al viso del violinista la nota sarà più acuta perché la corda libera di vibrare sarà più corta. Le dita della mano sinistra, mentre premono le corde, non stanno ferme ma oscillano leggermente ottenendo così un suono VIBRATO, che fa sembrare la voce del violino più simile a quella umana. Osserva i violinisti in TV e te ne accorgerai facilmente. L’effetto PIZZICATO, invece, consiste nel non usare l’arco ma pizzicare le corde con la mano.
Se cliccate sulle immagini potete stamparle ed usarle per dei simpatici esercizi con i vostri piccoli allievi! 🙂
Qui un ascolto di un brano eseguito con Pianoforte e Violino.
maestro Alessandro Di Millo