E’ risaputo di quanto la musica influenzi umore ed emotività, ma anche la concentrazione, l’ispirazione per nuove idee o l’incremento delle nozioni acquisite e lo sviluppo dell’analiticità.
In particolare negli anni novanta uno studio scientifico condotto dalla ricercatrice Frances Rauscher ha testato che l’ascolto della musica classica, nello specifico la Sonata in re maggiore per due pianoforti di Wolfgang Amadeus Mozart, influisse sull’intelligenza tanto da migliorare le performance degli studenti in alcuni test: concetto ripreso nel volume The Mozart Effect, scritto da Don Campbell e pubblicato nel 1997.
La musica stimola una risposta emotiva; essa possiede un intenso potere evocativo in grado di coinvolgere l’interiorità dell’individuo. Inoltre è un modo per superare la timidezza e trovare il confronto amichevole con un gruppo che diventa orchestra ideale e luogo di incontro.
Basandosi su studi scientifici del controllo che i diversi emisferi del cervello hanno su emozioni, percezioni, analisi ed elaborazioni, è stato verificato quale ritmo va meglio a concentrare quelle zone. La parte DESTRA della nostra mente è quella che influenza la creatività e l’elaborazione “fuori dagli schemi” e quindi è quella che si attiva e va stimolata per lo studio innovativo, idee originali e arte. La parte SINISTRA è invece quella dell’assimilazione e della logica, della risoluzione dei problemi, perfetto per la matematica, fisica, ma anche per le nozioni di italiano e storia.
Quindi il repertorio da ascoltare durante le ore di studio dovrà essere scelto in funzione della materia.
Vi segnalo queste risorse da far ascoltare in classe :
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Mozart Sonata in Re Maggiore per 2 pianoforti k448
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Beethoven Sonata “pathétique” n13 IImov
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Chopin: 19 Waltzes
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Morricone Nuovo cinema paradiso
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Rolling Stones Streets of love
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Justin Timberlake Mirror
A voi i giusti abbinamenti… buon lavoro e buon divertimento 🙂 !
Alessandro Di Millo