La musica è fatta di due elementi principali, il ritmo e la melodia.
Oggi vediamo come potremmo impostare una serie di lezioni in cui proponiamo dei piccoli esercizi per l’ascolto attivo di questi due macro-elementi delle strutture musicali.
Partiremo dalla dizione ritmata di parole per poi passare a proposte didattiche in relazione alla dinamica dei suoni.
Dizione ritmata di parole.
Esecuzione di ritmi che propongono l’accentazione principale della misura musicale.
Si può iniziare utilizzando gli stessi nomi dei bambini (Marco, Anna, Giuseppe, …) che vengono pronunciati e sottolineati con il battito delle mani.
Successivamente vengono evidenziati anche gli accenti:
Questa attività porta il bambino a prendere coscienza della differenza di intensità tra un colpo forte e un colpo debole (piano).
Proposte didattiche in relazione alla dinamica del suono:
Il docente esegue sequenze di piano/ forte (se non si ha uno strumento musicale l’esercizio può essere eseguito con percussione di un oggetto oppure con una melodia cantata) che verranno interpretate liberamente dai bambini con movimenti pesanti o leggeri (anche il rapporto fra l’intensità del suono e l’intensità dello sforzo muscolare necessario a produrlo è già di per sé indicativo).
Il docente (direttore d’orchestra) indica, con dei segnali particolari, cosa devono fare i bambini:
Il ritmo è una componente importante dell’educazione musicale nella scuola primaria ed è
inteso come logica e organizzata successione di battiti nel tempo.
Per sviluppare il senso ritmico
dei bambini è molto importante iniziare con il movimento.
La marcia risulta essere pertanto una delle attività più naturali che contiene due elementi primordiali : tensione e distensione.
Questi elementi appartengono anche alle pulsazioni che derivano da altri movimenti corporei
come l’oscillazione delle braccia, il bilanciamento del corpo, della testa, ecc.
Ascoltando la musica saranno i bambini stessi a scoprire altri movimenti simili a quelli precedentemente citati, sviluppando in questo modo il senso metrico corrispondente al tempo (inteso come evento sonoro regolare la cui velocità è determinata dalla lunghezza del silenzio tra un colpo e l’altro) che non va confuso con il ritmo (in cui i colpi si susseguono in modo assai più variato e diverso rispetto a quelli del tempo).
Dizione spontanea e ritmata dei testi delle canzoni.
Il lavoro sul ritmo prevede, nelle fasi successive, le seguenti possibili attività:
ESERCIZI PRATICI:
Esecuzione, per imitazione, di figure ritmiche particolari, con andamento lento e veloce.
Per imitazione s’intende la ripetizione fedele di proposte ritmiche formulate dall’insegnante o da un compagno. Diventa fondamentale l’audizione in quanto non si fa affidamento sulla lettura.
D’altro canto, questa attività risulta più spontanea e alla portata di tutti gli allievi.
Sono stati bravi i vostri piccoli allievi? Raccontami com’è andata 🙂
maestro Alessandro Di Millo
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