La musica a scuola, in quest’anno particolare

Le nuove regole aprono le porte a nuovi scenari anche con l’educazione musicale con i nostri bambini, nel rispetto del distanziamento sociale e della maggiore igiene.

Secondo le linee guida del CTS soprattutto il canto in ambienti chiusi sarà da evitare perché favorisce la “possibilità di aerosolizzazione” . Così come l’utilizzo del flauto in classe sarà da evitare perché questo strumento musicale produce goccioline.

Ma non perdiamoci d’animo: ci sono tantissime nuove opportunità da sfruttare e sperimentare ed il percorso sarà ancor motivante e divertente per i nostri piccoli allievi!

Insegnare la “musica” a scuola può risultare un’esperienza davvero entusiasmante! Se hai timore di non riuscire ricorda che  “insegnare è imparare due volte” come disse Joseph Joubert. 

La musica è tutto: la musica è vita, è arte, è sentimento, è emozione… viviamo costantemente in un mondo sonoro, che, con varie sfaccettature, ci fa ascoltare il gusto della vita… a volte dolce e melodiosa… a volte cupa e rumorosa…

Questa, secondo me, dovrebbe essere la premessa a qualsiasi discorso musicale… ascoltare, ascoltare… ed ascoltare… La nostra vita è fatta di onde sonore che, in maniera invisibile, si propagano nell’aria ed arrivano al nostro corpo, alle nostre orecchie,  alla nostra anima… e ci trasmettono emozioni: allegria, gioia, relax ma anche rabbia o paura (come potrebbe essere un’esplosione o un semplice tuono!)

Ecco le principali 3 alternative all’utilizzo del canto e degli strumenti a fiato con i nostri piccoli allievi a scuola:

1. Costruiamo semplici strumenti musicali personali a percussione. Molta importanza va dato al ritmo ed al movimento… Le onde sonore sono “in movimento” per definizione, altrimenti non si avrebbe nessun suono.

Ecco l’importanza di simulare e riproporre innanzitutto il mondo sonoro attraverso i battiti del proprio corpo ed attraverso l’utilizzo di semplici strumenti a percussione che possono essere costruiti all’interno del nostro laboratorio creativo (maracas, bastoni della pioggia, scatole sonore, tamburi, battenti, legnetti, nacchere, sonagliere, ecc…).

 

2. Utilizziamo strumenti musicali personali alternativi al flauto dolce.  Come indicato dal CTS suonare il flauto dolce oppure un qualunque strumento a fiato (melodica, diamonica, clarinetto, ecc…) in un luogo chiuso aumenta le possibilità di contagio perché tali strumenti producono droplets (goccioline respiratorie che sono particelle costituite principalmente da acqua che sono abbastanza grandi da cadere rapidamente a terra dopo essere state prodotte).

Una validissima alternativa è l’utilizzo del                   >>> Metallofono, strumento a percussione semplice da utilizzare ed economico.

I colori facilitano l’apprendimento e rendono il percorso musicale dell’allievo motivante ed interessante.

Ci sono tantissimi modelli in uso e noi da diversi anni utilizziamo e forniamo un modello italiano ad 11 note diatoniche (modello 741) .

Nel link >>>Metallofono  trovi tutti i dettagli per questo tipo di strumento musicale.

3. Tastiere elettroniche. Lo strumento musicale in questione è sicuramente più impegnativo da acquistare ma il suo utilizzo, soprattutto nel secondo ciclo della scuola primaria, può essere propedeutico allo studio della musica per la scuola secondaria.

In commercio troviamo moltissimi modelli.  Cerchiamo di equipaggiare tutta la classe con lo stesso modello in modo da uniformare i “timbri” , le sonorità e l’aspetto della programmazione.

 

 “in inglese – I PLAY – io gioco” .

Ora non ci resta che programmare quest’anno scolastico particolare con la musica e con i nostri nuovi strumenti a disposizione!

Allora, tu come vi organizzerai durante quest’anno scolastico? Raccontami la tua esperienza con un commento qui sotto 🙂

Buon lavoro

maestro Alessandro Di Millo

Scopri i nuovi metodi su piattaforma multimediale, tutto quello che ti serve per fare musica a scuola con i tuoi allievi qui : >>> METODI NOTE A COLORI

3 pensieri su “La musica a scuola, in quest’anno particolare

  1. Gianluca

    Non perdiamoci d’animo? Non puoi suonare, non ti puoi muovere dal banco, non puoi cantare, non puoi portare a scuola materiale non previsto, non puoi far comprare la tastiera perché finiresti per discriminare qualcuno che per motivi personali non la potrebbe acquistare, non hai nemmeno una Lim in classe e a quella in aula magna non puoi accedere perché dovrebbero santificare il locale ogni volta. Non posso nemmeno portare in classe la mia tastiera perché le mie mani terranno i dispositivi di protezione e sanificazione cattedra. Quindi? Un’idea mi è venuta……forse quest’anno la musica la farò sul libro.

  2. Roberto Raimondi

    Incomincio a capire perché tanti attacchi si sono visti in passato da parte di grandi personaggi della Musica colta, nei confronti dell’utilizzo del flauto dolce nelle scuole: evidentemente in Italia non lo si sa insegnare. A differenza degli strumenti a fiato orchestrali, l’unico modo possibile per utilizzarlo è utilizzando una quantità d’aria inferiore a quella emessa nel parlare normale, altrimenti se ne altera intonazione e qualità del suono. In più, la posizione corretta è con lo strumento inclinato verso il basso, ben rivolto all’interno del proprio spazio. Insegnare a farlo significa insegnare ad ascoltarsi ed educare al bel suono. Dipingere il flauto dolce, correttamente utilizzato, come un diffusore di particelle, significa avere, e dare, una distorta visione della realtà.

  3. G.Luca

    Non metto in discussione l’efficacia del flauto o della tastiera o di altri strumentini a percussione .
    Ma vi posso assicurare che dopo anni di esperienza il mio pensiero è che la scuola ha un sistema educativo musicale obsoleto fatto di attività musicali che si ripetono ormai da più di mezzo secolo .
    Non sarebbe il caso visto il momento e la situazione così delicata di cambiare approccio ,metodo e mentalità. Gli insegnanti si devo aggiornare ,devono studiare e lavorare sodo se credono veramente nell’importanza della musica nella scuola :
    sperimentando nuove possibilità espressive e soprattutto più attuali . Faccio qualche esempio sulla scuola primaria e secondaria di primo grado .
    Anche se la musica secondo me andrebbe canalizzata in maniera eccellente già dal primo anno della scuola d’infanzia con esperti in propedeutica musicale per quella fascia d’età.
    Insegnare beatbox, body percussion oppure usare iPad con programmi per mixare suoni o creare basi ritmiche in modo da coinvolgere tutti i bambini e finalmente alleggerire e divertire …
    Ma di idee ce ne sarebbero tante altre bisogna solo uscire un po’ fuori dagli schemi che purtroppo hanno portato i ragazzi ed i bambini a non continuare a suonare uno strumento dopo la scuola dell’obbligo. Invece era nostro dovere farli avvicinare più possibile in modo ludico e coinvolgente. Ma purtroppo non ci siamo riusciti abbastanza. Dovremmo impegnarci di più .
    Mi auguro che si possa fare qualche passo in avanti: ne abbiamo veramente bisogno un po’ tutti !!!

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