Dizione ritmata di parole.
Esecuzione di ritmi che propongono l’accentazione principale della misura musicale.
Si può iniziare utilizzando gli stessi nomi dei bambini (Marco, Anna, Giuseppe, …) che vengono pronunciati e sottolineati con il battito delle mani.
Successivamente vengono evidenziati anche gli accenti:
– accento forte: battito sul palmo della mano,
– accento debole: battito sul polso.
Es: Mar-co = battito sul palmo + battito sul polso.
Questa attività porta il bambino a prendere coscienza della differenza di intensità tra un colpo forte e un colpo debole (piano).
Proposte didattiche in relazione alla dinamica del suono:
– Il docente esegue sequenze di piano/ forte che verranno interpretate liberamente dai bambini con movimenti pesanti o leggeri (anche il rapporto fra l’intensità del suono e l’intensità dello sforzo muscolare necessario a produrlo è già di per sè indicativo).
– Il docente (direttore d’orchestra) indica, con dei segnali particolari, cosa devono fare i bambini:
– braccia in avanti con le mani chiuse a pugno: silenzio,
– muovere le dita: battere le mani piano,
– allargare le braccia (sempre muovendo le dita): aumentare l’intensità (fare un crescendo).
Il ritmo è una componente importante dell’educazione musicale nella scuola elementare ed è
inteso come logica e organizzata successione di battiti nel tempo. Per sviluppare il senso ritmico
dei bambini è molto importante iniziare con il movimento.
La marcia risulta essere pertanto una delle attività più naturali che contiene due elementi pri –
mordiali: tensione e distensione.
Questi elementi appartengono anche alle pulsazioni che derivano da altri movimenti corporei
come l’oscillazione delle braccia, il bilanciamento del corpo, della testa, ecc. Ascoltando la
musica saranno i bambini stessi a scoprire altri movimenti simili a quelli precedentemente cita –
ti, sviluppando in questo modo il senso metrico corrispondente al tempo (inteso come evento
sonoro regolare la cui velocità è determinata dalla lunghezza del silenzio tra un colpo e l’altro)
che non va confuso con il ritmo (in cui i colpi si susseguono in modo assai più variato e diverso
rispetto a quelli del tempo).
Dizione spontanea e ritmata dei testi delle canzoni.
Il lavoro sul ritmo prevede, nelle fasi successive, le seguenti possibili attività:
– esercitare il ritmo tramite la dizione ritmata delle parole,
– dei testi delle canzoni, di filastrocche,
– riconoscere un canto dall’andamento ritmico.
ESERCIZI PRATICI:
Esecuzione, per imitazione, di figure ritmiche particolari, con andamento lento e veloce.
Per imitazione s’intende la ripetizione fedele di proposte ritmiche formulate dall’insegnante o da un compagno. Diventa fondamentale l’audizione in quanto non si fa affidamento sulla lettura. D’altro canto, questa attività risulta più spontanea e alla portata di tutti gli allievi.
Sono stati bravi i vostri piccoli allievi? Raccontami com’è andata 🙂
maestro Alessandro Di Millo
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